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Falsi miti sull’incontinenza

Bentrovati sulle mie pagine, oggi iniziamo a sfatare qualche mito sul pavimento pelvico.

Se fosse la prima volta che entrate nei miei canali, leggete che cos’è il pavimento pelvico qui!

  1. Perdere pipì dopo il parto è normale!
    No, non lo è. Può essere fisiologico nei primi giorni dopo il parto ma non oltre, poi bisogna valutare il pavimento pelvico e capire il perchè dell’incontinenza urinaria
  2. Perdere pipì dopo i sessant’anni è normale!
    Frase sentita da amiche, vicini di casa, a volte anche medico di base. Perdere urina non è normale, se succede c’è una disfunzione del pavimento pelvico
  3. Se fai gli esercizi di kegel ti passa l’incontinenza
    Non sempre! Gli esercizi di kegel non vanno bene per tutte, a volte addirittura peggiorano la situazione
  4. Se metti le palline di geisha risolvi l’incontinenza!
    Questa è come la 2, si sente un pò ovunque. Le palline di geisha non vanno bene per tutte a volte peggiorano il problema
  5. Se fai pilates ti passa l’incontinenza!
    No, pilates come yoga sono attività bellissime ma non sono specifiche per risolvere un problema come l’incontinenza
  6. Devo spingere per fare pipì!
    Spingere la pipì sforza il pavimento pelvico, che a lunga andare diventa debole
  7. Perdo urina perchè il mio pavimento pelvico è debole!
    Non è detto, potrebbe essere anche troppo rigido
  8. Ho male ai rapporti perchè non sono idratata!
    Non sempre, a volte il dolore ai rapporti è causato da una disfunzione del pavimento pelvico
  9. Non bevo, così non perdo urina!
    Non bere per non perdere urina è unitile oltre che dannoso per i reni
  10. L’incontinenza me la tengo, tanto non si risolve!
    Falso. La riabilitazione del pavimento pelvico serve proprio a questo

Questi sono solo alcuni dei tanti miti e luoghi comuni che circolano sul pavimento pelvico e che voglio iniziare a sfatare insieme a voi!

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Addominali: conosciamoli meglio!

La parola addominali viene spesso utilizzata per parlare di alcuni esercizi che vengono svolti in palestra; in realtà per addominali si intende il gruppo di muscoli che quegli esercizi vanno a rinforzare!

Non molti sanno che per “addominali” si intende l’insieme di quattro muscoli diversi, e che possiamo rinforzarli con esercizi specifici e diversi.

Andiamo quindi a conoscere questi quattro muscoli e poi vediamo perchè è importante rinforzarli per la salute del nostro corpo!

  • i retti dell’addome sono i più famosi ed i più superficiali, quelli che conosciamo bene come tartaruga. Il loro compito è avvicinare il petto al pube chiudendo l’addome. Sono i più allenati in palestra eppure sono i meno utili alla nostra postura!
  • gli obliqui divisi in interni ed esterni si incontrano sulla linea centrale alba e creano una rete ad “x” intorno all’addome. La loro attività permette di flettere e ruotare l’addome; stabilizzare i movimenti dell’addome. Sono attivi nella espirazione
  • il trasverso dell’addome è il muscolo più profondo, crea un “corsetto” intorno al nostro addome. E’ un muscolo stabilizzatore del tronco ed un espiratore.

Perchè è importante rinforzare i muscoli addominali

Abbiamo visto che sia i muscoli obliqui dell’addome sia il trasverso dell’addome stabilizzano. Cosa significa all’atto pratico?

Significa che ogni volta che noi muoviamo gambe e braccia o ruotiamo il tronco (movimenti che facciamo ogni giorno) il nostro addome ci rende stabili e mantiene l’equilibrio.

In questo modo, evita che facciamo movimenti sbagliati, ed evita di andare a sovraccaricare le vertebre, prevenendo così dolori o problematiche alla colonna.

Se la nostra muscolatura addominale è forte ed equilibrata riesce quindi a prevenire problematiche di mal di schiena, ernie discali, ernie addominali.

Come rinforzare gli addominali?

Gli addominali si rinforzano con l’esercizio, individuale o assistito.

Sia in fase preventiva che in fase terapeutica è molto importante eseguire esercizi mirati e specifici per rinforzare gli obliqui ed il trasverso che come abbiamo visto hanno un ruolo di stabilizzazione fondamentale nella salute della nostra schiena.

Il rinforzo specifico del retto dell’addome non è consigliato in presenza di disfunzioni del pavimento pelvico o di dolore lombare, ed in generale è sempre meglio rinforzarlo solo dopo aver imparato a stabilizzare l’addome in modo corretto.

Quali sono riassumendo i benefici di un corretto rinforzo addominale:

  • stabilizza l’addome
  • migliora esteticamente l’addome
  • aiuta nella prevenzione del dolore lombare
  • aiuta nella prevenzione delle disfunzioni del pavimento pelvico
  • aiuta nella prevenzione delle disfunzioni addominali (ernia addominale, diastasi retti)

Un’ottimo modo per rinforzare l’addome in modo sicuro è la ginnastica addominale. Leggi l’articolo in cui parlo di questo!

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Esercizi di Kegel e pavimento pelvico

Il pavimento pelvico è un ragione muscolare, della forma di un rombo, che si estende dal coccige alla sinfisi pubica e circonda l’uretra, la vagina, la vescica e l’apparato rettale.

È la parte muscolare del perineo femminile, che invece comprende alcuni organi e parti molli come la vescica, e che chiude in basso la pelvi.

Rappresenta la regione fondamentale per la defecazione, la minzione e l sessualità, e per questo è stata soggetta, nel corso del tempo, a molteplici tabù culturali.

Solamente recentemente si è iniziato a discutere della prevenzione delle lacerazioni perineali dovute al parto, oppure delle misure di riabilitazione del pavimento pelvico nell’incontinenza urinaria femminile.

Una corretta riabilitazione del pavimento pelvico porta spesso a poter evitare interventi di tipo farmacologico, ma anche più invasivi come interventi chirurgici.

È fondamentale sapere che la corretta cura del proprio pavimento pelvico inizia con la comprensione della sua funzione e della sua importanza.

Cosa sono gli esercizi di Kegel?

Grazie a numerosi studi scientifici oggi l’approccio conservativo per la cura e la prevenzione di questa condizione, ne evita o ne cura l’insorgenza, e comunque permettono di aggirare approcci più invasivi.

Una delle tecniche conservative è la chinesiterapia, che prevede lo sviluppo dei muscoli attraverso alcuni esercizi di rilassamento e contrazione. Eseguendo anche i cosiddetti esercizi di kegel, si aumenta inoltre l’afflusso di sangue ai muscoli migliorando anche il trofismo della mucosa vaginale.

Questi ultimi, sono semplici contrazioni volontarie ripetute dei muscoli del pavimento pelvico, che ne aumentano il tono e la resistenza, in particolar modo nei casi di incontinenza urinaria. Aiutano infatti a rafforzare lo sfintere uretrale, riducendo le perdite di urina incontrollate, poiché i muscoli acquistano più resistenza.

La loro praticità deriva dal fatto che, una volta riabilitati correttamente, possono essere eseguiti ovunque, sia seduti che in piedi o distesi, ed in qualunque momento della giornata.

Presa di coscienza ed esercizi di Kegel

L’esercizio di kegel non è un fai da te ma parte di un percorso riabilitativo.

La buona riuscita del trattamento di chinesiterapia non risulta infatti solo dal rinforzo del pavimento pelvico ma anche dalla capacità di inserirlo e attivarlo durante le azioni quotidiane.

Anche i gesti più semplici, come sollevare un peso, starnutire o tossire, sollecitano questi particolari muscoli, aumentando la pressione interna.

È quindi fondamentale possedere il giusto tono della muscolatura ma anche sapere come utilizzarlo durante tutti i giorni, per prevenire e curare incontinenza urinaria e lacerazioni post parto.

L’importanza della prevenzione

Molte donne spesso scoprono l’esistenza del muscolo pelvico solamente in momenti particolari della loro vita, ad esempio durante il parto, perché viene sottoposto a grandi sforzi non avendolo preparato a dovere per sopportarli.

In un parto, un perineo non adeguatamente preparato, può andare incontro a lacerazioni dolorose e fastidiose. Allo stesso modo, capita molto frequentemente che alcune neo-mamme si trovino spesso a fronteggiare problemi di incontinenza urinaria.

Seguire un percorso di prevenzione sul pavimento pelvico durante la gravidanza o in qualunque fase della vita aiuta la donna a non soffrire di incontinenza urinaria e a migliorare la consapevolezza di questa parte cosi importante del corpo femminile.

Se vuoi scaricare i miei consigli per iniziare a migliorare il tuo pavimento pelvico, clicca qui!

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Prolasso degli organi pelvici

Si parla di prolasso degli organi pelvici quando uno, o più, degli organi del bacino scende verso il basso; è un evento fastidioso e limitante che compare in due momenti principali della vita della donna: il post parto e la menopausa.

Quando e perchè si verifica il prolasso?

I nostri organi pelvici sono sostenuti da legamenti e fasce alle ossa del bacino. Quando c’è un indebolimento di queste strutture come in menopausa, oppure un forte traumatismo come nel parto, può crearsi il prolasso di vescica (cistocele), retto (rettocele) o utero (isterocele). Solitamente in presenza di un prolasso troviamo la muscolatura del pavimento pelvico molto indebolita, e questo facilita ulteriormente la discesa degli organi che non hanno la forza del “pavimento” di sostegno sotto di loro.

Ci sono diversi livelli di gravità e quindi di discesa del prolasso che vanno da I a IV, e sono molto importanti per la decisione del tipo di intervento da intraprendere.

Quali sono i sintomi di prolasso?

I sintomi più frequenti in presenza di prolasso anteriore (utero e vescica) sono peso al basso ventre, sensazione di non aver svuotato completamente la vescica, dolore ai rapporti. Spesso la donna può sentire durante l’igiene intima una “pallina” nell’apertura vaginale che non aveva mai sentito, più frequentemente la sera che la mattina.

I sintomi del prolasso infatti tendono a peggiorare la sera, soprattutto in donne che stanno in piedi o in attività tutto il giorno.

Il prolasso posteriore (rettale) può dare sintomi come sensazione di incompleto svuotamento alla defecazione, dolore o peso in zona anale.

Quali sono le cure?

Nel trattamento del prolasso fondamentale è la stadiazione. Per i prolassi di I e II tipo è consigliata la riabilitazione del pavimento pelvico, per i gradi maggiori l’intervento chirurgico di riposizionamento degli organi pelvici. Vediamoli insieme.

Riabilitazione del prolasso

La riabilitazione del pavimento pelvico consente di

  • migliorare la gestione del prolasso e favorire il riposizionamento degli organi
  • ripristinare il “pavimento” muscolare di sostegno degli organi pelvici
  • ripristinare l’idratazione tessutale che è molto importante per evitare recidive e peggioramenti
  • educare al movimento corretto e rinforzare la muscolatura per evitare recidive e peggioramenti

La riabilitazione è importante anche in preparazione dell’intervento chirurgico.

L’intervento chirurgico prevede di “fissare” nuovamente gli organi pelvici alle ossa del bacino con dei legamenti artificiali; è fondamentale che il nuovo assetto trovi un buon muscolo su cui appoggiarsi e dei tessuti ben idratati per poter rimanere in sede!

Se paragoniamo infatti gli organi pelvici ad una nave, gli ancoraggi ai legamenti, le ossa del bacino alle banchine del porto e l’acqua ai muscoli del pavimento pelvico; capiamo bene come sia importante sviluppare un buon muscolo per sostenere gli organi che si appoggiano sopra!

Ecco un video dove parlo di questo:

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